TITOLO DEL PROGETTO
Genetica del nodulo e storia naturale del nodulo tiroideo
RESPONSABILE
Prof. Sebastiano Filetti
PREMESSA
Il Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e la Fondazione Umberto di Mario ONLUS hanno condotto un progetto in collaborazione della durata di circa 24 mesi (2012 – 2014) riguardo la genetica e la storia naturale del nodulo tiroideo.
OBIETTIVI
Gli obiettivi del programma di ricerca erano: stimare la prevalenza dei noduli tiroidei; identificare i fattori clinici che predicono la crescita dei noduli tiroidei e della ghiandola tiroidea; identificare i fattori genetici che predicono la crescita dei noduli tiroidei e della ghiandola tiroidea; proporre e validare dei protocolli di monitoraggio clinico a breve e lungo termine dei noduli tiroidei in base alla loro potenzialità di crescita e al loro rischio di malignità.
TEMPISTICA
Inizio: 2012 – durata di 24 mesi – Conclusione: 2014
METODOLOGIA
Il programma di ricerca prevedeva lo svolgimento delle seguenti attività:
caratterizzazione fenotipica dei pazienti affetti da gozzo uni- e multi-nodulare, in eutiroidismo, con citologia benigna [vale a dire, modalità di diagnosi (incidentaloma, presenza di segni e/o sintomi clinici della patologia), caratteristiche ecografiche (dimensioni, numero e pattern ecografico dei noduli tiroidei), fattori di rischio];
studio prospettico a lungo termine della crescita spontanea (storia naturale) dei noduli tiroidei mediante esame ecografico;
studio prospettico a lungo termine della crescita spontanea (storia naturale) della ghiandola tiroidea mediante esame ecografico;
studio dei fattori clinici, biochimici e genetici che possano influenzare l’evoluzione naturale del volume nodulare tiroideo e del volume ghiandolare tiroideo;
studio del rischio di malignità dei tumori tiroidei in base alla loro potenzialità di crescita.
Questo approccio ha permesso di stimare il rischio di crescita di un nodulo tiroideo e della ghiandola tiroidea, ed il rischio di malignità del nodulo. Tali informazioni hanno consentito di definire le strategie di monitoraggio clinico dei pazienti portatori di uno o più noduli tiroidei, vale a dire la durata e la frequenza dei controlli clinici, e le modalità di sorveglianza (esami da richiedere).