La Fondazione Umberto Di Mario è stata costituita nel 2000 su iniziativa di un gruppo di esponenti del mondo scientifico italiano, uniti dal comune scopo di promuovere attivamente la ricerca, lo studio e la formazione in campo biomedico.

La Fondazione si ispira, nella scelta della denominazione e nello svolgimento delle sue attività, all’esempio e alla testimonianza di uno dei suoi fondatori, il Prof Umberto Di Mario, illustre medico e Professore Ordinario di Endocrinologia all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, oltre che Presidente della Società Italiana di Diabetologia.

Negli anni della sua vita di docente universitario e scienziato, infatti, il Prof Di Mario ha dedicato la professione, l’esistenza e l’impegno sociale ad un progetto chiaro e ambizioso: “Dalla ricerca, la qualità della vita”, che poi vuol dire “motivare e convogliare l’entusiasmo e la creatività di talenti, provenienti da differenti esperienze formative, verso un nuovo ideale di ricerca scientifica intesa come riflessione critica sui valori fondanti l’individuo e la collettività umana, nonché come fattore chiave del progresso sostenibile di una società civile sana, libera e dinamica.”

In definitiva, una nuova frontiera destinata a caratterizzare moralmente, socialmente e politicamente la civiltà in cui viviamo.

Dalla scomparsa del Prof Di Mario, avvenuta il 16 febbraio 2004, il gruppo di esponenti del mondo scientifico italiano che avevano costituito la Fondazione, raccogliendo il suo testimone, hanno stabilito come obiettivo fondamentale la realizzazione di quel progetto.

La Fondazione si colloca, pertanto, in una sfera molto concreta e pratica e cerca di supplire all’insufficiente supporto da parte delle istituzioni pubbliche alla ricerca scientifica. Infatti, senza di essa non c’è progresso nelle scienze biomediche e l’Italia rischia di dipendere completamente dall’estero per le nuove biotecnologie. Fondamentale è quindi per la Fondazione sostenere le idee e i progetti scientifici presentati da giovani ricercatori per offrire loro un’alternativa concreta al lavoro presso centri esteri, come scelta definitiva. Questo rappresenta una modalità innovativa per valorizzare i giovani talenti.

Le risorse della Fondazione sono indirizzate unicamente al progresso della ricerca, in tutti gli spazi possibili della scienza biomedica, nelle sue innumerevoli applicazioni ed implicazioni scientifiche, sociali, morali e legali.

I fondi raccolti, pertanto, vengono destinati a progetti valutati da un Comitato Scientifico, in base  ai principi della “Medicina Traslazionale”, disciplina-ponte capace di trasferire i risultati della ricerca dal laboratorio al letto del paziente. Qualità ed eccellenza dell’assistenza e della diagnosi – durante e dopo la malattia – si raggiungono infatti se il paziente è al centro non solo del percorso terapeutico, ma anche dell’impegno di ricercatori e clinici.

La ricerca scientifica d’avanguardia è tanto più qualitativa e produttiva quanto più si avvale dell’entusiasmo e della creatività di ricercatori provenienti da esperienze formative differenti. Riconoscendo il valore aggiunto dell’ideale di “partecipazione” e “condivisione”,  la Fondazione Umberto Di Mario favorisce quindi, in maniera assolutamente gratuita, ogni occasione di scambio e confronto fra studiosi di ogni nazione, così come ogni iniziativa di formazione-informazione, soprattutto sulle tematiche care ai suoi fondatori: Diabetologia e Malattie Metaboliche, Endocrinologia, Gastroenterologia Digestiva, Immunologia, Cardiologia e Oncologia.

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obiettivi

La Fondazione si ispira nella scelta della denominazione e nello svolgimento delle sue attività agli obiettivi ambiziosi di uno dei suoi fondatori, il Prof Umberto di Mario:

  • Trasferire la ricerca biotecnologica al letto del malato sostenendo progetti di “Medicina Traslazionale”, disciplina-ponte capace di trasferire i risultati della ricerca dal laboratorio al letto del paziente.
  • Destinare i fondi raccolti a progetti valutati da un Comitato Scientifico costituito da personalità italiane e non, note per i loro impegno nella ricerca.
  • Destinare i fondi al finanziamento delle idee dei giovani ricercatori italiani attraverso borse e assegni di ricerca; infatti, solo sostenendo i giovani talenti sarà possibile creare una massa critica di scienziati in grado di raggiungere traguardi innovativi nella ricerca.
  • Evitare dispersione di soldi con sovrastrutture organizzative: in sostanza più del 95% delle risorse vengono reinvestite nei progetti scientifici.
  • Supplire alle carenze di investimenti pubblici e alla cattiva gestione/distribuzione delle risorse. I contributi e i risultati ottenuti saranno pubblicizzati per assicurare la massima trasparenza.

organigramma

Consiglio d’amministrazione

Prof Francesco Dotta (Presidente)

Prof Davide Lauro (Segretario Generale)

Prof.ssa Livia Biancone (Consigliere)

Prof.ssa Elisabetta Ferretti (Consigliere)

Prof Cosimo Durante (Consigliere)

Comitato scientifico

Prof Alfonso Bellia

Prof.ssa Emma Calabrese

Prof Fabrizio Conti

Prof.ssa Monica D’Adamo

Prof Luigi Gennari

Prof Marco Gessi

Prof.ssa Evelina Miele

Prof.ssa Laura Nigi

Prof.ssa Carmelina Petruzziello

Prof.ssa Agnese Po

Prof Diego Russo

Prof Paolo Sbraccia

Prof  Guido Sebastiani

Prof.ssa Alessandra Vacca