Replicazione di HIV in pazienti con risposta ottimale agli antiretrovirali

TITOLO DEL PROGETTO

Studio della replicazione di HIV in pazienti con risposta ottimale alla terapia antiretrovirale

RESPONSABILE

Prof Massimo Andreoni

PREMESSA

L’uso degli inibitori della proteasi (PI) nella terapia antiretrovirale ha ridotto in modo drammatico l’evoluzione in AIDS e la mortalità dell’infezione da HIV nei paesi ad alto sviluppo economico. Per contro, il trattamento per lungo tempo con terapia antiretrovirale altamente efficace (HAART) ha portato alla frequente osservazione di un’alterazione nella distribuzione del grasso corporeo e del metabolismo lipidico, detto lipodistrofia. Pertanto si è valutata l’opportunità di modificare gli schemi terapeutici che prevedono l’uso di PI con una completa soppressione della replicazione virale, con terapie semplificate.

METODOLOGIA

Lo studio è stato condotto su 200 pazienti HIV-sieropositivi, in trattamento con terapia antiretrovirale di combinazione (HAART) che presentavano una risposta ottimale al trattamento. In particolare tutti i pazienti avevano una viremia plasmatica non rilevabile al di sotto delle 50 copie di HIV-RNA/ml. Sono stati analizzati parametri immunologici, virologici, clinici e demografici al fine di evidenziare eventuali parametri prognostici di successo a terapie di semplificazione.

RISULTATI CONSEGUITI

I pazienti in terapia antiretrovirale rispondenti al trattamento costituiscono un gruppo di soggetti estremamente disomogeneo per quanto attiene a caratteristiche immunologiche, virologiche, cliniche e demografiche. In particolare, per quanto attiene i livelli di HIV-DNA cellulare, che rappresentano la quota di virus rimasto all’interno delle cellule e quindi in grado di determinare una ripresa della replicazione virale in caso di semplificazione della terapia, si è determinato che esiste una significativa correlazione tra i suoi livelli e il numero di linfociti CD4 presenti al momento dell’inizio della terapia e di quelli al momento del prelievo, la durata della terapia stessa e, in senso negativo, la presenza di analoghi non nucleo sodici inibitori della trascrittasi inversa nella combinazione terapeutica utilizzata.
I dati ottenuti sono di estrema utilità al fine di giudicare quali possano essere pazienti da sottoporre a terapie antiretrovirali di semplificazione.

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