Genetica e farmacogenetica della sindrome da resistenza insulinica

TITOLO DEL PROGETTO

Genetica e farmacogenetica della sindrome da resistenza insulinica, del diabete tipo 2 e della complicanza cardiovascolare

RESPONSABILE

Prof. Renato Lauro, Prof. Francesco Dotta

PREMESSA

Il Ministero della Salute ha approvato per l’anno finanziario 2002 un progetto biennale sulla genetica e farmacogenetica della sindrome da resistenza insulinica, del diabete tipo 2 e della complicanza cardiovascolare, affidandone l’esecuzione all’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico “Casa Sollievo della Sofferenza”, nominata capofila della ricerca, con la possibilità per quest’ultima di avvalersi del contributo di unità operative per le diverse sezioni in cui è stato articolato il progetto, come la Fondazione Umberto Di Mario ONLUS in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacrocuore di Campobasso.

OBIETTIVI

L’obiettivo dello studio, che ha avuto inizio il 15/11/2002, consisteva in studi di farmacogenetica in pazienti con DT2 per valutare se l’efficacia clinica di farmaci antitrombotici sia stata influenzata da differenti genotipi che associavano con aumentato rischio trombotico, poiché tale efficacia era limitata da fattori non ancora completamente identificati.
Il programma di ricerca comprendeva lo studio di alcuni determinanti genetici, correlati al sistema emostasi-infiammazione, in pazienti diabetici e la caratterizzazione della variabilità di risposa ad agenti aggreganti ed a farmaci bloccanti il recettore P2Y12 dell’ADP.

METODOLOGIA

Il progetto si è articolato in tre fasi successive:
1. studio di alcuni determinanti genetici, correlati al sistema emostasi-infiammazione, in una coorte di 1009 pazienti con diabete mellito di tipo 2 (NIDDM);
2. caratterizzazione del fenotipo P2Y12 correlato all’attivazione piastrinica.

RISULTATI CONSEGUITI

Le ricerche hanno dimostrato che i polimorfismi di geni correlati alla funzione piastrinica (quali P-selettina, PAI-1, P2Y12 e catepsina G) ed i livelli plasmatici di due proteine marcatori di attivazione piastrinica (quali la P-selettina ed il PAI-1) non sono risultati associati con le complicanze cardiovascolari del paziente diabetico.
In conclusione, la risposta individuale piastrinica all’ADP è variabile da soggetto a soggetto, inoltre i due test per lo studio degli inibitori del recettore P2Y12, hanno mostrato una correlazione significativa, ben prestandosi allo studio del fenotipo del recettore P2Y12 e alla possibilità di correlarlo con il genotipo dei diversi soggetti, per una migliore comprensione della variabilità di risposta ai farmaci antiaggreganti, e in particolare agli antagonisti recettoriali dell’ADP.

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